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The Wild Party

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Joseph Moncure March scrisse THE WILD PARTY nel 1926, una tragedia hard-boiled in forma di racconto rimato, che fu inizialmente censurato in quanto ritenuto tanto selvaggio così come riportava il titolo. E' cio' che succede in una notte ai protagonisti della storia: Regina e Bruno, due amanti che vivono borderline nel loro appartamento dove si svolgerà questo party selvaggio, più agitato e burrascoso del previsto, frequentato e animato da una schiera di bizzarri amici. 

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Nel 1994 venne pubblicato in una nuova edizione con le fantastiche illustrazioni di Art Spiegelman il quale, così come dichiara nell'introduzione al poema,  si innamorò del libro a prima vista. Sempre nell'introduzione egli racconta che, quando conobbe William Burroghs, gli chiese se avesse mai letto questo piccolo gioiello in rima. Burroghs rispose che fu il libro che gli fece venir voglia di diventare scrittore. 

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Io l'ho letto appena uscì in Italia per Einaudi e con la riuscita traduzione di Gianluigi Ricuperati; anche io ne rimasi fulminata e, mentre lo leggevo, sentivo la musica che accompagnava le trascinanti rime di Moncure March. Così ho deciso di farne una lettura dopo avere ridotto il testo per contenere la durata a non più di un'ora e dopo avere apportato alcune rispettose e minime modifiche, soprattutto riguardo ai nomi trasformati in italiano. La mia rilettura sta soprattutto nella costruzione della colonna sonora che accompagna la mia voce: i brani sono di matrice jazzistica, anche se lontani dal dixieland, dal jazz di New Orleans, nel tentativo di dare corpo alla lettura così come le illustrazioni danno corpo alle parole stampate.

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